venerdì 27 dicembre 2013

Il Portagioie di Catherine


ref. n°12- scaffale n°5- settore E

Ecco un altro oggetto molto particolare della collezione del professor De Benedettis: il portagioie della piccola Catherine, una bambina francese sfortunata, il cui spirito sembra vivere ancora ed essere legato al suo portagioie; unico oggetto ritrovato della sua stanza andata distrutta. Ecco la sua storia, come riportata nel diario del professore. 
 
Parigi, anno 1882. In una maestosa villa nella prima periferia nasce Catherine, nata dalla relazione tra un noto banchiere francese ed una nobildonna dell’epoca. Non ci sarebbe niente di male, tranne per il fatto che la piccola Catherine ha una malformazione alla parte destra del volto. Passa così i primi anni della sua vita senza mai uscire di casa e nascosta in una stanza della grande villa, convinta dai genitori che tutti i bambini devono stare chiusi in casa. In realtà per il banchiere e la sua consorte quella bambina deforme era una sorta di “marchio” di sventura e doveva rimanere nascosta alle altre persone. Nella piccola cameretta Catherine passava le sue giornate in compagnia della sua bambola Mimì, dei suoi pastelli e del suo portagioie musicale. Nient’altro. Non poteva nemmeno uscire dalla sua stanza poiché l’unica porta di accesso era controllata dai genitori ed era nascosta da una finta libreria. Passarono gli anni Catherine era diventata una bambina di 9 anni, quando la madre fu trovata uccisa in un borgo vicino e del padre si persero le tracce. Solo dopo alcuni anni…come riportato dal giornale “le petitè”, si venne a sapere che si era suicidato a seguito di forti debiti. Fu così che della piccola Catherine nessuno seppe più niente.

Molti anni dopo, nei primi del 1900, la vecchia abitazione fu abbattuta, e gli operai trovarono una stanza non segnata sulle planimetrie. All’interno c’era solo un vecchio letto malconcio, quello che restava di una bambola ed un portagioie pieno di disegni. Della bambina nessuna traccia. L’operaio prese il portagioie, lo portò ad un rigattiere scambiandolo con un orologio. Da quel giorno è rimasto su uno scaffale del rigattiere e saltuariamente quando qualche bambino apriva uno dei cassettini…partiva una musica e qualcosa succedeva: le luci si spengevano, un oggetto cadeva o qualche porta sbatteva. Non sempre però si riusciva a sentire la musica…solo quando lo spirito di Catherine era "contento" di chi apriva il cassetto, e voleva in qualche modo interagire con lui. 
Da quando ho comprato questo portagioie ho mantenuto i suoi disegni e quello che resta della sua bambola, ma non ho mai sentito quella musica. Forse non vado troppo a genio alla piccola Catherine....