venerdì 6 agosto 2021

Camazotz. Il Dio Pipistrello dei Maya

 


Il nome Camazotz si traduce in 'Pipistrello della morte'. Questa divinità appare nel Popolo Vuh ed è ancora una figura molto importante nella religione Maya.
Camazotz è descritto come un pipistrello antropomorfizzato. Alcuni credono che gli antichi popoli lo basassero sul comune pipistrello vampiro o su Desmodus draculae, una specie molto più grande,  Entrambe queste specie abitavano l'area di Oaxaca, in Messico, nel 100 d.C. quando una divinità pipistrello fu menzionata per la prima volta in un culto della tribù zapoteca. Gli zapotechi credevano che i pipistrelli rappresentassero la notte, la morte e il sacrificio. Ciò era probabilmente dovuto al fatto che i pipistrelli avrebbero abitato le grotte intorno ai cenotes sacri, che i mesoamericani credevano fossero portali degli inferi. E’ uno spettacolo agghiacciante quando al crepuscolo, i pipistrelli sciamano fuori da queste grotte e iniziano a bere il sangue degli altri animali.
Camazotz fu infine adottato nella mitologia dei Maya K'iche' (o Quiché) in Guatemala, anche se lo fusero con il loro dio del fuoco, Zotzilaha Chamalcan. Alcuni miti sostengono che Camazotz fosse il messaaggero degli inferi, e l’unico in grado di camminare sulla terra ma, a seguito di uno strano patto; durante il giorno, Camazotz si sarebbe trasformato in una statua di pietra e quindi poteva solo muoversi di notte.


E’ facile notare la somiglianza con la maschera di “Batman”, si pensa che gli ideatori del personaggio dei fumetti abbiano fatto una ricerca sulla divinità antiche ispirate ai pipistrelli ed è probabile che il design finale sia proprio dovuto all’ispirazione data da Camazotz.

 


 

martedì 8 giugno 2021

La palla di Bobby Peaton

 

Dal "Museo dell'occulto e folklore" di Charlton Hill, sono riuscito a recuperare un reperto molto insolito ed inusuale. Può sembrare una normale palla di gomma degli anni 80, ma la sua storia nasconde molti aspetti misteriosi e oscuri.

In Goldentown avenue, al numero 4, c'era una graziosa villetta a schiera costruita negli anni 50, abitata ora dalla famiglia Peaton. Padre, madre e figlio. Sembrerebbe l'inizio di una normale storia, tranne per il fatto che la villetta era infestata da un poltergheist non proprio tranquillo. Porte che sbattevano da sole, forti colpi alle pareti, oggetti che letteralmente volavano in giro per la casa, certe volte con fare minaccioso verso i proprietari come  coltelli o bottiglie di vetro. All'accentuarsi di questi fenomeni la famiglia Peaton si affidò ad un prete, che rimase in casa per un paio d'ore cercando di benedire e di scacciare quella presenza invadente e pericolosa.... proprio durante la bnedizione il piccolo Bobby era nella sua camera al piano superiore e giurò che la sua palla uscì rotolando dalla sacca dei giochi, attraversò la camera, e si fermo sulle scale. Quando Bobby si avvicinò una forza misteriosa lo spinse giù dalle scale.... e la palla rimbalzo verso di lui, scalino dopo scalino... per andarsi a fermare proprio ai suoi piedi. IL piccolo Bobby fortunatamente si ruppe solo una gamba, mentre il padre (subito dopo averlo soccorso) scaraventò dalla finestra la palla.... che finì per centrare il pozzo del giardino.

 

Il prete terminò l'esorcismo sulla casa e tutti i suoi oggetti.... e da quel giorno nessun fenomeno si presentò più.

Il dettaglio che forse sfuggì al prete, era che al momento della benedizione finale, c'era un oggetto lontano, fuori dalla casa: proprio la palla di gomma finita nel pozzo.

Dopo molti anni il pozzo fu smantellato e la palla trovata ancora intatta fu recuperata... un collezionista di oggetti esoterici sostiene che all'interno della palla ci sia ancora l'entità che infestava la casa.

Al museo è stata disposta sopra un mobile in legno, circondata da un cerchio di sale grosso ed è monitorata. Ogni suo spostamento viene registrato a fini di studio e ricerca.

 

AGGIORNAMENTI SUGLI SPOSTAMENTI:

Ad oggi è stata trovata spostata 3 volte. 

8-6-2021 (ore 14.30) : 3 centimetri in direzione est

8-6-2021 (ore 16.18) : 11 centimetri in direzione Nord

10-6-2021 (ore 7.50) : 4 centimetri in direzione nord












lunedì 1 marzo 2021

"Manu 106", la bambola dell'esorcista.

 Una nuova bambola "maledetta" entra a far parte della collezione. Si tratta di Manu 106. Il suo vero nome è sconosciuto, aveva solo una targhetta con scritto "manufatto 106"; da questo il suo attuale nome.


 Per tanti anni è stata nella canonica di una chiesa fiorentina dove riposava dopo un rituale di esorcismo andato a buon fine. L'esorcista racconta che un giorno una coppia si presentò con una bambina di 8 anni, e sostenevano che la piccola aveva iniziato a comportarsi in modo strano, rispondeva male, era sempre stanca; e la notte parlava alla sua bambola in una lingua sconosciuta. Quando le chiesero dove avesse imparato quel linguaggio, riferì che era stata proprio la sua bambola ad averglielo insegnato. La salute della piccola però cominciò a peggiorare sempre di più e perfino sul corpo iniziarono a comparire strani segni, mentre lei si sentiva sempre più stanca. L'esorcita iniziò il rituale, ma fin dalle prime sedute capì che proprio la sua bambola era la fonte di tutto quel malessere. Dopo pianti disperati, imprecazioni e "rivolte" riuscì a separare la bambina dal giocattolo e con sua sorpresa scoprì al suo interno un dente, ed una ciocca di capelli castani. Per qualchee strano motivo nessuno sembrava ricordarsi la provenienza della bambola... i genitori dicevano che era sempre stata nella casa i ncui abitavano, ma non ne sapevano di più. Dopo aver benedetto la bambola e rimosso il dente e la ciocca, fu messo al suo collo un rosario benedetto con la raccomandazioni di non toglierlo. La Bambina si riprese subito, dimenticò la lingua sconosciuta e ad oggi vive una vita normalissima.

NOTA 1.0 : 27/02/2021 Un visitatore riferisce di aver trovato sul suo braccio due lividi rossi, comparsi dopo aver toccato Manu. Si consiglia di impedire di toccare la bambola e di sostituire il rosario con uno nuovo.

venerdì 4 dicembre 2020

Placca di pietra con volto umano

 

La placca di pietra con il volto
 

 La placca di pietra in questione è stata rimossa da una abitazione privata situata in provincia di Lucca. I proprietari ritenevano troppo inquietante avere sempre degli occhi puntati su di loro. Le venature della pietra, le macchie e le zone di umidità sulla sua superficie infatti disegnano uno strano volto umano quasi perfetto. Si tratta di un estremo caso di paraedolia (fenomeno per cui il cervello vede volti umani o figure conosciute, in formazioni di elementi casuali), ma non si può fare a meno di ricollegare la vicenda al fenomeno dei "Volti di Belmez".

 

Dettaglio della pietra, esposto con la storia di Belmez
 

A Belmez (in Spagna) questi volti avrebbe un'origine diversa dalla paraedolia. Il primo volto sarebbe stato scoperto dalla proprietaria della casa, María Gómez Cámara, il 23 agosto 1971 nel pavimento della sua cucina. Secondo le sue affermazioni, anche dopo ripetuti tentativi di lavaggio, esso non scompariva, così, con l'aiuto del marito e del figlio, il pavimento fu picconato, dopodiché venne data una nuova gettata di cemento, ma non bastò perché dopo poco più di una settimana la stessa immagine riapparve. Prima che l'immagine sul pavimento potesse essere ancora distrutta, l'allora sindaco del paese, decise di scavare una fossa sotto il pavimento della cucina per ulteriori studi. Dallo scavo iniziarono ad emergere ossa umane e due scheletri decapitati. 

I due volti di Belmez diventati famosi.

Un altro dei presunti volti formatisi sul pavimento

 

giovedì 3 dicembre 2020

Bezoario di Elefante

Il Bezoario è un accumulo di calcio, fosfato, magnesio e altre sostanze non digerite, che si forma nello stomaco di grandi ruminanti. Mentre il tricobezoario è morbido è formato da peli e capelli (la classica palla di pelo dei gatti), il bezoario ha una consistenza solida.

Quello esposto al museo è un grosso bezoario di un elefante ed è contenuto in una teca di vetro e metallo. Secondo la leggenda una pietra bezoaria avrebbe la capacità di assorbire e rendere inattivi tutti i veleni. Era usanza nel 1800 tenere una di queste pietre in una coppa, in modo da diventare immuni ad un eventuale veleno al suo interno nascosto. Si dice che perfino la regina Elisabetta I, avesse un bezoario incastonato in un anello.



 

mercoledì 11 novembre 2020

Cassa con concretizzazioni da stregoneria

 Siamo entrati in possesso di una cassa contenente oggetti presumibilmente concretizzati traite stregoneria o magia nera. Secondo il folklore, e le conoscenze antiche, questi apporti (o concretizzazioni appunto), sarebbero oggetti materiali di vario genere che alcuni "stregoni" o praticanti di magia nera o bassa magia sarebbero in grado di far formare e concretizzare nelle immediate vicinanze di un obiettivo. Solitamente le vittime non sanno di questi apporti fino a quando non riescono a rinvenirli all'interno di cuscini, materassi, sotto il proprio letto o dentro tasche di giacche o simili. 

La cassa donata al museo da R.R., un vecchio cacciatore di streghe di Alassio (SV)

 I più famosi sono sicuramente le "catene"; ovvero agglomerati di cotone che vanno a formare una sorta di treccia e, se questa catena si chiudesse su sè stessa, provocherebbe la morte della vittima. Le catene possono presentare al loro interno piume, paglia, foglie secche, altre concrezioni.

Concretizzazione di una "catena" con paglia e foglie secche rinvenuta in un cuscino

 

Cenere e polvere formata dalal decomposizione di un pipistrello.

 

Melograno trafitto da chiodi.

Altre tipologie di apporti noti sono i cosiddetti "feticci". Agglomerati di stoffa che prendono le sembianze antropomorfe. Quelli in nostro possesso sono composti da stoffa riempita con agglomerati di capelli (presumibilmente della vittima).

 

Feticci antropomorfi con spilloni.

Ma troviamo anche anelli, parti di cadaveri di animali (solitamente topi, pipistrelli o uccelli), ceneri e polveri varie e anche frutta essiccata con chiodi.

C'è una procedura per "sfatturare" e rendere innocui gli oggetti che prevede tra le altre cose anche la distruzione tramite il fuoco di cuscini o materassi, da cui le fiamme sarebbero di un colore anomalo e il cuscino genererebbe strani suoni simili a delle urla. E c'è una procedura anche per il "contenimento" di questi oggetti una volta resi inoffensivi.

Testa di corvo rinvenuta in un cuscino.

Anello in rame ossidato

Osso trafitto da un chiodo rinvenuto in un materasso

Zampe di vari uccelli concretizzate in cuscini o materassi.


Seguiranno ricerche e aggiunte di altri apporti.

sabato 24 ottobre 2020

Freedom - Oltre il Confine.

 E' disponibile un canale youtube del Museo Dell'Impossibile, potete cercarlo al seguenti link:

 Vi consigliamo di iscrivervi poichè sarà presto pieno di contenuti insoliti e "impossibili"...

 Ecco alcuni episodi usciti della rubrica dedicata al Museo dell'impossibile, all'interno della trasmissione Freedoom. Per poterli vedere tutti e 16, potete trovarli su mediasetplay !!